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Il futuro delle Agenzie per la Vita Indipendente

E’ stata ampia la partecipazione al Convegno “Le Agenzie per la Vita Indipendente nel Lazio” organizzato dalla FISH Lazio e dalle Agenzie per la Vita Indipendente il 13 maggio scorso presso la Sala Tevere della Regione Lazio, a cui ha partecipato anche il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca.

La testimonianza delle persone che in questo anno di sperimentazione si sono rivolti a questi organismi ha confermato la piena efficacia di un servizio che, in breve tempo, ha saputo radicarsi in territori molto diversi, fornendo risposte calibrate alle esigenze degli utenti, integrandosi e mai sostituendosi al consolidato sistema di Welfare garantito dai Servizi pubblici.

Un familiare racconta l’esperienza del fratello Samuele nel percorso presso l’Agenzia per la vita indipendente di Viterbo. A destra Francesca Danese (Portavoce del Forum Terzo Settore del Lazio)

Numerosi sono stati gli interventi di esponenti degli Enti locali (Giovanna Palomba – Assessore Politiche Sociali Rieti, Emiliano Monteverde – Assessorato Politiche Sociali e Salute Roma, Katia Matteo – Consorzio Servizi Sociali Pomezia e Ardea, Matteo G. Garofoli – Assessore Politiche Sociali Monterotondo, Silvia D’Andrea – Consorzio Valle del Tevere, Giada Bardi – vicesindaco di Pomezia, Tatiana Bianchetti – ASL Rieti) che hanno valorizzato il ruolo delle Agenzie come organismi di prossimità, in grado di intercettare i bisogni anche in luoghi fortemente decentrati, dove i servizi pubblici hanno talvolta difficoltà ad arrivare, creando un collegamento tra i cittadini, talvolta a rischio di isolamento, e la rete dei servizi sociosanitari pubblici, diventando un tassello importante anche nel processo di sviluppo dell’integrazione sociosanitaria nella nostra Regione. Flora Viola, responsabile dell’Ufficio di Piano del Comune di Latina, che come Roma ha siglato un protocollo di intesa con l’Agenzia di riferimento, riferisce che il Comune sta valutando la possibilità di individuare fondi per garantire continuità al lavoro svolto finora, e scongiurare l’interruzione delle progettualità in essere.

La giornata ha confermato che le Agenzia per la Vita Indipendente portano con sé un cambio di paradigma culturale, a partire dall’approccio con cui si rivolge agli utenti e alle modalità con cui tutte sono state in grado di relazionarsi con la rete istituzionale nei diversi territori. Proporre un nuovo approccio e nuove modalità operative rispetto all’esistente rappresenta sempre una sfida difficile da sostenere.

Le AVI hanno affrontato questa sfida facendo propria l’impostazione del mondo associativo e quindi delle stesse persone che vivono la disabilità. La chiave di tutto in questo caso è stata lo strumento del consulente alla pari, che ha consentito di mettere la persona al centro del sistema, con l’obiettivo di restituire all’utente il protagonismo nella scelta di tutto ciò che lo riguarda, una scelta consapevole, quindi anche responsabile nell’esercizio di questa libertà.

Da sinistra: Silvia D’andrea (Consorzio Valle del Tevere), Mauro Gasperini (CROAS Lazio), Flora Viola (Ufficio di Piano -Comune di Latina), (Dino Barlaam (moderatore), Emiliano Monteverde (Assessorato alle Politiche Sociali e Salute – Roma)

 

Presenti all’evento anche la Consigliera regionale Marta Bonafoni, che ha definito le Agenzie “luoghi al servizio della coesione sociale con al centro la parola più bella del mondo: diritti”, Francesca Danese (Portavoce del Forum Terzo Settore Lazio) e Mauro Gasperini (Consiglio Regionale Ordine degli Assistenti Sociali del Lazio) che ribadiscono la necessità di dare nuova linfa vitale al progetto, perché diversamente si priverebbero moltissime persone di fruire di questa innovativa opportunità.

Il panorama della situazione al livello nazionale, anche alla luce della riforma complessiva prevista dalla Legge delega sulla disabilità (La legge 22 dicembre 2021, n. 227) è stato fornito da Diego Borella e Maja Barbara Miernik, esperti della Segreteria Tecnica per le Politiche in materia di Disabilità della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Rispetto all’affermazione del diritto alla vita indipendente c’è ancora però molto da lavorare, ricorda il presidente FISH Lazio Daniele Stavolo anche nella nostra Regione e a livello locale. Alcune delle questioni più urgenti.

Assistenza autogestita solo per i romani

Lo strumento che consente alla persona di vivere dignitosamente la propria vita, prima ancora che in modo indipendente, è l’assistenza autogestita. Quella che consente di alzarsi dal letto la mattina, di mangiare, di avere le cure necessarie, ancora prima di poter frequentare l’università o un posto di lavoro, di organizzare quindi in modo dignitoso la propria vita e partecipare concretamente alle attività della collettività.

Daniele Stavolo (presidente FISH Lazio) e Massimiliano Maselli (Assessore Regionale Servizi sociali, Disabilità, Terzo Settore, Servizi alla Persona)

Questa forma di assistenza è del tutto assente in tutti i territori fuori Roma. Al di fuori del G.R.A. i comuni non prevedono forme di assistenza erogata attraverso un budget gestito direttamente dall’utente (quella che a Roma viene definita come SAISH in forma indiretta). E’ presente, anche se poco utilizzata, l’assistenza domiciliare gestita tramite enti intermediari, ma non quella che l’utente può organizzare e gestire in prima persona, tramite l’assunzione di un operatore a sua scelta. E questo per decisione arbitraria dei Comuni. Una grave carenza segnalata da molti alle Associazioni di rappresentanza.

Aumento del costo dell’assistenza

Il costo della vita negli ultimi anni ha avuto un’impennata esponenziale, conosciamo bene le vicende mondiali che hanno generato questa crescita, e ciò ha determinato un aumento degli stipendi degli operatori (solo lo scorso anno del 9%), ma i budget a disposizione delle persone per retribuire gli assistenti sono sempre gli stessi, e non hanno mai avuto adeguamenti formali sulla base degli indici ISTAT. E questo aspetto riguarda anche Roma, dove i budget sono fermi al 2012. Tutto questo si traduce inevitabilmente in una riduzione delle ore di assistenza giornaliera, anche per coloro che hanno compromissioni più gravi, anche per le persone con disabilità gravissima. Non dobbiamo scordare mai che la disabilità è considerata una delle prime cause di impoverimento per le famiglie italiane.

Normative vecchie

La disciplina regionale che riguarda la Vita indipendente è ferma al 2016, alla DGR 223/2016. In alcune parti fondamentali non ha recepito le modifiche alla legge regionale sul welfare (L.R. 11/2016), e la Legge quadro regionale sulla Promozione dei diritti delle persone con disabilità (L.R. 10/2022). Diversi comuni, nel predisporre i bandi per i progetti per la vita indipendente, inseriscono ancora la necessità di assumere un assistente qualificato, non sapendo che la Regione ha modificato questa regola già nel 2017, per garantire il diritto di scelta alla persona e alla famiglia di chi assumere come assistente personale. E’ indispensabile un intervento a breve da parte della Regione, attraverso una riforma della materia coinvolgendo le organizzazioni rappresentative.

Al rinnovo delle Agenzie per la Vita Indipendente si procederà tramite un nuovo Avviso Pubblico e saranno finanziate con fondi strutturali europei. A confermarlo il presidente della Regione Francesco Rocca e l’Assessore Regionale Servizi sociali, Disabilità, Terzo Settore, Servizi alla Persona Massimiliano Maselli.

Francesco Rocca (presidente della Regione Lazio)