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Mario e il diritto di vivere

PUO’ LA GIUSTIZIA PRODURRE TALE INGIUSTIZIA?

Da diversi giorni Elena, madre di Mario, un ragazzo con gravissima disabilità, ha reso pubblica la sentenza definitiva arrivata dopo ben 27 anni di un procedimento giudiziario intentato contro la struttura sanitaria dove era nato Mario, che la condanna a pagare le spese processuali per circa 300.000 euro.
La causa riguardava eventuali responsabilità sanitarie durante il parto, che avrebbero provocato danni, generando la condizione di disabilità ad altissima necessità assistenziale di Mario. Esprimiamo forti perplessità, da un punto di vista etico, che una famiglia di una persona con disabilità, già fortemente provata dalle esigenze di cura e dalle preoccupazioni sul futuro di Mario quando non ci sarà più il suo supporto, debba privarsi e privare Mario di una somma così ingente, che sarebbe fondamentale per le sue necessità e la sua assistenza, oggi e per il suo domani.

Da diversi anni Elena, fondatrice e presidente dell’associazione Oltre lo Sguardo APS ha avviato con proprie risorse un’esperienza di avvicinamento al “dopo di noi”, mettendo a disposizione delle soluzioni abitative per diverse persone con gravi disabilità, proprio per garantire un futuro dignitoso a Mario e ad altri ragazzi e ragazze.

Questa sentenza mette certamente a rischio il benessere attuale di Mario, guadagnato con estrema fatica, e il suo futuro, con conseguenti danni sulla qualità della sua vita. Crediamo sia necessario individuare una soluzione che tenga maggiormente conto delle conseguenze che questa condanna potrà produrre. Invitiamo quindi le controparti a rinunciare alle spese che rendono soccombenti Mario e la sua famiglia.

Chiediamo inoltre alla Politica di provvedere quanto prima a disciplinare situazioni processuali dove le parti hanno una condizione economica di partenza molto differente, affinché tutti possano veder tutelati in sede giudiziaria i propri diritti, senza dovervi rinunciare.