La FISH Lazio esprime la propria solidarietà nei confronti delle vittime dell’ennesimo atto di sopruso nei confronti delle persone con disabilità ricoverate presso strutture residenziali, che in questo caso riguarda il CEM della Croce Rossa di Roma. Allo stesso tempo, esprime sconcerto per l’immobilismo delle istituzioni ad ogni livello nell’affrontare una problematica così diffusa riguardante la condizione di segregazione delle persone ricoverate all’interno degli istituti. I ripetuti casi di cronaca che si ripetono da decenni, segnalano un modello assistenziale irrimediabilmente superato perché irrispettoso della stessa dignità della persona e dei suoi diritti.
Invita le istituzioni locali e nazionali ad aprire uno spazio di confronto pubblico finalizzato alla transizione, con scadenze precise, delle strutture segreganti verso modelli di abitazioni civili fondate sulla coabitazione e sulla vita indipendente.
Crediamo che sia giunto il tempo in cui le istituzioni debbano dare un segnale immediato, al di là delle responsabilità penali di chi ha commesso i reati, per non dimostrarsi inerme e complice di fenomeni ormai ampiamente conosciuti.
Alcune testate che hanno denunciato l’accaduto: