Diritti Umani, Politiche Inclusive, Promozione Culturale

 

LE BASI DEL NUOVO PROGRAMMA

 

Daniele Stavolo, già presidente dell’Associazione Paraplegici di Roma e del Lazio e componente del precedente Direttivo, viene eletto presidente della FISH Lazio (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) il 6 aprile scorso, subentrando a Dino Barlaam (AVI – Agenzia Vita Indipendente), che assume il ruolo di vicepresidente (vicario).

Il neoeletto illustra il programma della Federazione per i prossimi anni, fondato sul riconoscimento dei Diritti Umani, delle Politiche Inclusive e della Promozione Culturale.

Nel corso di questi anni La Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap del Lazio è riuscita con grande impegno a lavorare per il miglioramento della qualità della vita delle persone con disabilità orientando la sua azione verso l’attuazione di politiche di contrasto alla discriminazione, alle barriere ambientali, all’impoverimento delle famiglie e alla segregazione.
Compito del nuovo Consiglio Direttivo eletto sarà quello di mostrarsi pronto ad accogliere, con spirito di innovazione e sulla base dei traguardi consolidati, le sfide e le opportunità che fin da subito si presenteranno. Si rileva con urgenza e su ogni fronte la necessità di distaccarsi dalla distorta tendenza di una programmazione fondata sugli stati emergenziali e contingenti, sul costante uso dell’accomodamento “improvvisato” ma non sempre ragionevole, per e ragionare sempre più nell’ottica dell’inclusione sociale, lavorativa e scolastica, declinazioni dei diritti umani e civili riconosciuti da Convenzioni e ordinamenti sovranazionali e nazionali a qualsiasi individuo, attraverso una progettazione personalizzata per il quotidiano, e non nel quotidiano, che garantisca durata all’esperienza di autonomia personale e famigliare. E’ indispensabile che la Federazione continui a svolgere il ruolo di referente principale delle istituzioni regionali e locali, di protagonista attiva nella formulazione e attento revisore dell’adozione di tutte le politiche che interessano la collettività dei cittadini, quale organo in grado di dare voce unitaria alle istanze delle persone con disabilità di questa regione, attraverso la rappresentanza delle Associazioni territoriali aderenti. Proprio ripartendo dalla affermazione e riconoscimento dei diritti umani e civili dell’individuo la Federazione può svolgere la sua azione politica, istituzionale e di controparte riconosciuta nei diversi livelli istituzionali, secondo i principi ispiratori della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità.

Le inchieste che da più di un anno ad oggi hanno visto coinvolto nel settore sociale gli ambienti istituzionali, politici, e della cooperazione sociale della Capitale e messo, ancora in parte, in luce il diffuso sistema di corruzione da molti considerata “ambientale” hanno costituito purtroppo motivo di arresto di gran parte delle attività in itinere e un rinvio nell’intraprendere quelle, pur programmate, ancora da attivare. Fondamentale sarà il ruolo dell’associazionismo riunito e coordinato nell’opera di ricostruzione di questo sistema in un’ottica di discontinuità, allo scopo di fruire di servizi quanto più strutturati, lavorando sulla base dei principi di trasparenza e legalità che da sempre hanno caratterizzato l’azione della FISH Lazio. I risultati raggiunti nel corso di questi anni inducono fortemente a continuare ed intensificare il dibattito su tutti i fronti con i referenti pubblici regionali e comunali, per favorire l’adozione di politiche inclusive per le persone con disabilità in ogni settore: scolastico, lavorativo, sociale, sociosanitario, della mobilità, in linea di continuità con l’impegno e il lavoro svolto fino ad oggi, affinché le persone e le famiglie possano essere sempre più protagoniste nelle scelte che riguardano il loro presente il loro futuro. All’ampliamento del panorama delle attività in cui essere attori di rilievo deve altresì corrispondere una maggiore consapevolezza del nostro ruolo. Una auspicata migliore organizzazione e specializzazione dei diversi ruoli e competenze specifiche nei settori di intervento, mediante un allargamento dei componenti del Consiglio Direttivo (da 7 a 11), si traduce in una più incisiva azione istituzionale della Federazione.

In tema di integrazione socio-sanitaria i servizi dedicati non sembrano ancora in grado di offrire soluzioni che soddisfino in modo uniforme le reali esigenze dei destinatari, anche perché configurano risposte standard a diverse intensità del bisogno presenti sul territorio. E’ importante che l’azione della FISH Lazio nei prossimi anni sia orientata a garantire una maggiore personalizzazione dei progetti individuali, seguendo un’impostazione Bio-Psico-Sociale ancora scarsamente conosciuta e riconosciuta, che garantiscano equità sociale in fase di accesso e di erogazione delle prestazioni. In questi settori sarà fondamentale condurre un opportuno monitoraggio sulla adozione e attuazione della nuova normativa di riforma del Welfare nel Lazio in sede di prossima approvazione, mirando alla concreta applicazione degli istituti ivi previsti, con particolare riguardo a quelli introdotti su proposta dalla stessa Federazione in fase di consultazione; assumere un ruolo centrale nella realizzazione dei progetti regionali di vita indipendente e sulla proposta di riforma degli istituti di assistenza domiciliare sul territorio capitolino.

Il tema della Accessibilità, spesso e ancor più di altri, necessita di interventi organici e sistematici, tramite una ricognizione temporale degli adeguamenti, il più delle volte elusi o attivati sporadicamente su richiesta dei singoli interessati in situazioni di emergenza. Occorre innalzare la portata prima di tutto culturale della concetto di Accessibilità, intesa, nella sua accezione di progettazione universale, come mezzo di realizzazione dei diritti umani e garanzia di piena partecipazione sociale. In linea con il lavoro condotto dall’Osservatorio Nazionale sullo stato di attuazione della Convenzione ONU, occorre un rilancio degli strumenti di pianificazione per l’adeguamento delle barriere architettoniche già da tempo previsti per i Comuni in riferimento alle strutture pubbliche. La situazione di particolare complessità e vivibilità delle persone residenti a Roma rende palese la necessità di instaurare un confronto approfondito con le parti politiche Locali in merito all’adozione e applicazione di istituti e strumenti di valutazione e mappatura programmata, verifica, e modifica strutturale, con lo scopo di consentire la piena vivibilità delle città per tutti i cittadini. Rispetto ai servizi di trasporto pubblico si avverte l’importanza di ribadire il concetto stesso di “servizio”, configurato in modo disarticolato a causa di un’eccessiva frammentazione degli interventi adottati. Oggi ancora più che negli anni passati si rende necessario incrementare la discussione nei Tavoli formali già operativi, con l’obiettivo di soddisfare il crescente bisogno di mobilità delle persone, inizialmente anche attraverso un graduale coinvolgimento dei molti soggetti incaricati nelle diverse aree di competenza.

Nel settore dell’Inclusione Lavorativa la Federazione, in linea con i risultati e gli obiettivi raggiunti anche al livello nazionale e conformemente alla nuova normativa introdotta dalle recenti riforme ha un ruolo centrale nel portare avanti il costante confronto con la Regione, finalizzato, in primo luogo, ad un monitoraggio puntuale e sistematico della situazione esistente relativa al panorama occupazione/disoccupazione (banca dati collocamento mirato), fino ad arrivare alla predisposizione di programmi ed interventi efficaci, mirati ad un concreto inserimento lavorativo per le persone con disabilità nel Lazio.

Nel periodo di soppressione delle provincie maggiore attenzione deve essere riservata ai servizi dedicati all’Inclusione Scolastica, in particolare proseguendo la collaborazione con il GLIR (Gruppo di Lavoro regionale sull’inclusione scolastica) e con un monitoraggio sull’investimento dei fondi riservati agli assistenti all’autonomia e alla comunicazione.

“Favorire i processi di inclusione sociale nel contesto attuale – conclude Stavolo – significa prima di tutto essere in grado di diffondere e promuovere culture inclusive che arricchiscono la società, strumento imprescindibile per far fronte e assorbire forme di pregiudizio purtroppo ancora profondamente radicate anche in questa regione.”