Urgenti nuove risorse e una revisione della normativa per le persone con disabilità gravissima
La FISH Lazio esprime seria preoccupazione sulla situazione dei fondi che interessa le migliaia di persone con disabilità gravissima della Capitale e i loro famigliari, che rischiano di non vedersi erogare le prestazioni di gennaio 2020 e, nei mesi successivi, vedersi ridurre gli importi finora riconosciuti. Per garantire le aspettative degli aventi diritto, 2300 nel 2019, sono stati necessari infatti ulteriori stanziamenti economici, cui ha provveduto la Regione Lazio autorizzando il Comune di Roma all’impiego di fondi residui non spesi dagli anni precedenti, pari a 4 milioni di euro per il 2020, 1 milione nel 2021 e 1 milione nel 2022, che si aggiungono ai 14 milioni già impegnati per questa misura.
“Apprezziamo lo sforzo della Regione Lazio e dell’Assessore Troncarelli – commenta Daniele Stavolo, presidente FISH Lazio – nel voler garantire continuità assistenziale alle molte famiglie che, diversamente e senza alcun preavviso, verrebbero private di sostegni indispensabili a far fronte alle loro esigenze quotidiane. Esortiamo la sindaca Raggi e il Consiglio Comunale ad un intervento immediato nella stessa direzione, per non lasciare senza risposta le numerose richieste presentate nel 2019 dalle famiglie romane, che rischiano oggi di rimanere escluse dal beneficio.
Nello scorso mese di dicembre – continua Stavolo – in sede di definizione di bilancio previsionale del Comune di Roma la Federazione aveva già denunciato le proprie preoccupazioni sulla scarsità di risorse investite nell’area degli interventi di natura sociale, in particolare quelli inerenti il settore della disabilità. Ad appena un mese da quella denuncia ci troviamo a dover fronteggiare una situazione di emergenza“.
Al fine di assicurare continuità assistenziale alle persone con disabilità gravissima per questo e per i successivi anni, oltre ad un maggiore impegno di risorse, la FISH Lazio sollecita la Regione e il Comune di Roma verso un urgente adeguamento delle delibere che a più livelli disciplinano la materia, concertando le opportune modifiche con le organizzazioni rappresentative, con l’obiettivo di garantire equità nell’erogazione dei contributi sulla base dei reali livelli di bisogno, del complesso delle prestazioni sociosanitarie e dei sostegni disponibili, e consentendo una modulazione dei budget individuali.