2013 – 2014

 

TRA OBIETTIVI RAGGIUNTI E NUOVE SFIDE.

Come di consuetudine la fine dell’anno viene accompagnata da un bilancio fra risultati attesi ed obiettivi raggiunti. Il 2013 si è caratterizzato come il primo anno in cui gli esiti della crisi economica si sono fatti sentire a livello locale. Le continue riduzioni degli impegni economici dello Stato avviati negli anni precedenti con la progressiva estinzione del fondo nazionale per le politiche sociali e l’azzeramento del fondo per la non autosufficienza, accompagnati da una forte riduzione dei trasferimenti agli enti locali ha prodotto una condizione di difficile sostenibilità della spesa sociale a livello comunale.

Non eravamo pronti ad affrontare la scure dei continui attacchi ad uno stato sociale, già fortemente compromesso. Attacchi agli unici diritti soggettivi perfetti: le provvidenze economiche in favore delle persone invalide, i benefici assistenziali dei permessi della legge 104/92. Non ultimo la revisione dell’ISEE. Abituati ad operare per il miglioramento delle condizioni di vita delle persone disabili e delle loro famiglie, siamo alle prese con una nuova fase che, forse rischia di trovarci inadeguati. I primi segnali, tipici della logica della difesa del proprio orticello, sono rappresentati dalle rivendicazioni sempre più corporative. Rappresentative di bisogni specifici. Qualcuno aveva avvisato che, in periodo di crisi economica, il rischio di frammentazione della coesione sociale, avrebbe potuto sviluppare la difesa di particolarismi, fino giungere alla difesa di personalismi. E’ una condizione che non possiamo permetterci, perché indebolirebbe irreparabilmente la nostra fragile capacità contrattuale. Chi pensa di poter risolvere da solo e per se stesso le difficoltà non fa altro che “segare il ramo dove si è seduto” Il momento resta difficile e di tutto abbiamo bisogno tranne che di divisioni laceranti e di populismi di circostanza.

Ciò detto, credo che a livello locale come FISH Lazio abbiamo riavviato una serie di contatti che ci auguriamo possano difendere, per poi rilanciare le azioni in favore delle persone disabili. La proposta di legge regionale sui Servizi Sociali è stato il primo banco di prova in cui siamo riusciti ad incidere, nonostante ci sia ancora da lavorare. Il riordino dei tirocini rappresenta un altro tassello che in extremis siamo riusciti a ricondurre su un piano di compatibilità con le norme esistenti, superando gli strappi iniziali alla chiusura dei tirocini di riabilitazione ed inclusione sociale. Abbiamo colto l’occasione per far presentare alla Regione Lazio progetti sperimentali di vita indipendente, attraverso un piccolo finanziamento dello Stato. Un serio lavoro di prospettiva andrà realizzato nel 2014 rispetto il P.O.R. per l’utilizzo dei fondi europei 2014-2020, occasione importante per realizzare politiche attive di inclusione sociale delle persone disabili. Il lavoro sarà la prima frontiera del 2014, cercando di avviare il confronto sull’atto di indirizzo in materia collocamento e operativamente con il P.O.D. nel quale determinare le priorità, con le relative risorse. L’istruzione, altro aspetto nel quale siamo in fase di attivazione grazie all’Ufficio Scolastico Regionale, con il quale si sta avviando un gruppo di lavoro interistituzionale. Qualche attesa in più avevamo con Roma Capitale, rispetto l’assistenza alla persona, rimasta ferma alle intenzioni di revisione tutt’oggi disattese. Qualcosa a fatica si muove rispetto al tema del trasporto individuale, anche lì il percorso appare ancora da ridisegnare.

Insomma un anno che finisce, seppur difficile, spero sia in grado di farci ritrovare nuova linfa e capacità di rappresentanza. Un anno che arriva e porta con se una serie di sfide cui non possiamo sottrarci e a cui sapremo tutti insieme rispondere in maniera adeguata. Un grazie immenso a tutti coloro che quotidianamente nel loro ambiente sociale si adoperano per far comprendere le ragioni di molte persone che tutti i giorni si avventurano nella speranza operosa dell’inclusione sociale.

Auguri di buon 2014.

 Il presidente Dino Barlaam